Organizzare l'agenda dei CEO. Ovvero: il tempo manageriale come variabile strategica
L'ambito in cui si esercita il lavoro manageriale è vastissimo e straordinariamente complesso: copre attività funzionali, attività divisionali, vari livelli organizzativi e una miriade di problemi esterni. Coinvolge anche una vasta gamma di referenti – azionisti, clienti, dipendenti, il board, i media, il Governo, le comunità e altro ancora – con i quali deve dialogare in continuo. I CEO, naturalmente, hanno a disposizione risorse in quantità, ma devono fare i conti con la scarsità cronica di una risorsa importantissima, il tempo, mai sufficiente per fare tutto ciò di cui sono responsabili. Nonostante questo, i CEO rispondono di tutto il lavoro svolto dalle loro organizzazioni e dunque il modo in cui allocano il proprio tempo e la propria presenza è cruciale, non solo per la loro efficacia ma anche per la performance delle loro aziende. Le scelte su come organizzare il tempo non rappresentano dunque un tema tecnico, ma decisamente strategico. Il tempo dedicato alle riunioni non viene dedicato ai clienti, al mercato o alle opzioni tecnologiche e produttive. Gli sprechi di tempo incidono sulla lucidità, sulle priorità e alla fine sulle performance complessiva. Di questa importantissima e spesso sottovalutata questione, affrontata di recente da Michael Porter sulla Harvard Business Review, discuteremo con esperti e noti manager di aziende di diversa tipologia e dimensione il prossimo 25 settembre a Roma.
Un appuntamento da non perdere!